BREVE STORIA DEL MILITARE ORDINE DEL COLLARE DI SANT’AGATA DEI PATERNÒ
Come altri Ordini, quello di Sant’Agata ebbe all’origine fini esclusivamente militari. Fu fondato intorno al 1200 dai Re Aragonesi di Majorca allo scopo di combattere i pirati Arabi del Nord Africa che allora infestavano il Mediterraneo ed anche al fine di estirpare l’Islamismo allora fiorente nell’arcipelago delle Baleari.
La fonte principale della storia dell’Ordine è un libretto intitolato “L’Ordine del Collare, patrimonio della Ser.ma Real Casa Paternò“, pubblicato nel 1851 da Don Francesco, VII Duca di Carcaci.
Nel riorganizzare gli archivi di famiglia, Don Francesco aveva rinvenuto un diario manoscritto del suo avo Don Ignazio II Paternò, Principe di Biscari, che aveva fatto un viaggio nelle Baleari alla fine del XVI secolo e aveva scoperto un manoscritto riguardante l’Ordine nella biblioteca del Convento di Fornelle ed anche un dipinto d’epoca in cui erano illustrate le insegne e l’abito dell’Ordine stesso. Fortunatamente per la posterità egli prese nota di ciò nel suo diario e due secoli più tardi il suo discendente Don Francesco si assumeva il grande merito della restaurazione dell’Ordine.
L’Ordine era caduto in desuetudine per lungo tempo e ciò condusse taluni ad inferire che pertanto la legittimità dell’Ordine fosse discutibile. L’argomentazione non è sostenibile perchè se pure nessuna nomina fosse stata fatta in seno all’Ordine per tanti anni, esso continuò ad esistere nella persona del capo del ramo reale della famiglia attraverso i secoli, seppure in pectore.
E dato che vi è stata una ininterrotta gran maestranza, l’Ordine ha una ininterrotta continuità. A conferma citiamo il caso dell’Antichissimo e Nobilissimo Ordine del Cardo, che subì un destino simile a quello dell’Ordine di Sant’Agata. Similmente, infatti, cadde in desuetudine dopo l’abdicazione di Giacomo II nel1688 e rimase in quello stato durante il regno di Guglielmo e Maria (1689-1702). Ebbe nuovi statuti dalla Regina Anna il 31 dicembre 1703, nei quali fu affermata pienamente la fondazione dell’Ordine da parte del Re Acaio nel sec. X.
Tutti gli Ordini, oggi, possono essere attaccati per un motivo o per l’altro in un dato tempo della loro storia. Così avviene per il moderno Ordine Teutonico e si nega che sia lo stesso dell’antico; e simili attacchi sono portati anche all’Ordine di Malta. Una conoscenza elementare delle scienze araldiche e cavalleresche mostrano la fallacia di argomentazioni del genere. Il principio fondamentale è che anche se un Ordine è in desuetudine esso esiste sempre e il suo Sovrano può farlo rivivere quando voglia, come è appunto avvenuto nel 1851 con l’Ordine di Sant’Agata, che da allora è stato conferito continuamente.
L’Ordine del Collare fu nel 1851 posto sotto la Reggenza di Don Giovanni Paternò Castello di Carcaci. La sua legittimità fu riconosciuta dal Re delle Due Sicilie in varie occasioni, la prima quando il 18 maggio 1851 il Procuratore del Re inviava ai Sindaci della Sicilia una lettera circolare, nella quale si intimava agli Ufficiale di Stato Civile di registrare gli onori conferiti dall’Ordine nella persona del Reggente Gran Maestro Don Giovanni Paternò Castello dei Duchi di Carcaci, Principe d’Emmanuel jure maritali.
Quest’ultimo titolo era stato acquisito dalla famiglia per il matrimonio di Don Giovanni, il più giovane dei figli di Don Mario Giuseppe, IV Duca di Carcaci, con Donna Eleonora Guttadauro, ultima del titolo e del nome, anche lei discendente dai Re Aragonesi. In questo modo l’Ordine fu riconosciuto ufficialmente a norma dell’art. 85 del Codice Civile allora vigente.
Due anni dopo, il 30 marzo 1853 l’Intendente della Provincia di Catania in nome del Re pubblicava un’ordinanza con la quale si vietava l’uso di insegne di Ordini Cavallereschi, salve specifiche eccezioni concernenti gli Ordini della Corona, quelli della Santa Sede, l’Ordine di Malta e quello di San’Agata dei Paternò “per speciale privilegio di S.M. ilRe“, Ferdinando II.
Il 14 giugno 1853 i capi dei vari rami della famiglia Paternò si riunirono in Consiglio di Famiglia e conclusero un Patto con il quale si riversavano i diritti reali della famiglia nella persona di Don Mario, figlio del Reggente Don Giovanni, che tenne la carica fino al 1860. Quest’actio familiae fu redatta dal Notaro Gioacchino Accardi in Palermo.
Ciò non è tutto perchè la Reale Commissione dei Titoli di Nobiltà avendo esperito ogni esame delle pretensioni dei Paternò, in due documenti datati 27 giugno e 28 novembre 1859, avvisava Sua Maestà che il conferimento dell’Ordine era legittimo. Agendo sul parere della Commissione S.M. il Re Francesco II delle Due Sicilie rilasciava il Decreto del 16 settembre 1860 con il quale riconosceva le pretensioni regali dei Paternò e la gran maestranza dell’Ordine di Sant’Agata nella persona di Don Mario, se ne regolava la trasmissibilità e si dichiarava che, per essa, la gran maestranza dovesse rimanere sempre patrimonio della Casa Paternò.
Don Mario, che nel frattempo aveva raggiunta la maggiore età, assumeva la dignità di Gran Maestro, ponendo termine alla Reggenza.
Le vicende storiche successive alla fine del Regno delle Due Sicilie non impedirono a Don Mario di esercitare i suoi poteri fino all’anno della sua morte, avvenuta nel 1906. La successione passava così a Don Francesco Mario, nipote ex filia, il quale veniva surrogato come Reggente dal padre, Don Roberto I Paternò Castello Guttadauro di Carcaci e d’Emmanuel, fino al 1930. Don Francesco Mario II fu Gran Maestro dal 1930 al 1968, ma già dal 28 febbraio 1965, a causa delle sue condizioni di salute, aveva nominato suo Alter Ego e Co-Sovrano il figlio Don Roberto, allora Duca di Gerona.
Nel 1961 il Governatore della Real Casa e degli Ordini Dinastici, il Marchese di Santa Margarita, sottoponeva al Gran Maestro un programma di trasformazione dell’Ordine, programma che veniva approvato e che si incominciava ad attuare mediante nuovi Statuti (1961) che abolivano quelli del 1856 e del 1949. Gli Statuti del 1961 erano successivamente emendati nel 1966 e 1967.
Il 18 febbraio 1968 nella Chiesa del Convento di Sant’Agostino in Catania il Principe Don Roberto II, essendo il padre defunto il 16 dello stesso mese, si proclamava e veniva acclamato Gran Maestro dell’Ordine e il 21 aprile successivo rilasciava nuovi e più completi Statuti. Una ulteriore fase di transizione era costituita dagli emendamenti del 1970, fase conclusa dagli Statuti oggi in vigore e rilasciati il 7 giugno 1971. L’attuale Gran Maestro, Capo di Nome e d’Arme della Real Casa è S.A.R. il Principe Reale Don Francesco Nicola Roberto Paternò di Carcaci.
Oggi il Militare Ordine del Collare di Sant’Agata dei Paternò è un vero e proprio “Ordine di Croce“, secondo la classificazione del Sansovino. Esso conta, infatti, tra le sue fila numerosi Cavalieri Professi, i quali sono tenuti, ove possibile, a vita in comune.
Accanto all’attività prettamente cavalleresca vi è quella assistenziale, svolta prevalentemente attraverso gli organi giurisdizionali secondo le direttive del Servizio Ospedaliero. L’Ordine ha un suo propio ente assistenziale, la Knights of St Agatha Charity Foundation autorizzata dai competenti organi governativi del Regno Unito. L’Ordine ha oggi più di 700 anni di vita e da 120 innalza le sue insegne sotto la gran maestranza d’un Paternò. Il suo motto: Impavidus pavidum firmo, proclama come nei nostri tempi l’Ordine sia un piccolo universo in cui valgono ancora i principii della più alta Cavalleria.
V.P.S. & S.C.R.